Archivio Concerti 2024
Officine Musicali
Happy Hour all night long Officine Musicali del Borgo in concert
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Emiliano Begni presenta “tu chiamale (ancora) se vuoi” un viaggio tra i cantautori italiani
Apri la scheda Chiama e PrenotaMarco Liotti e i Fifty-Fifty
Rock’n Roll Anni 50 con Marco Liotti e i Fifty-Fifty
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Un tuffo negli Anni 80 con i Fermi Tutti di Claudia Bertè e Andrea Secli
Apri la scheda Chiama e PrenotaClizia Aloisi e ProGuel
Serata Evergreen con la vocalist Clizia Aloisi e il trio ProGuel
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Beat anni 60 con i Riding Sixties di Pietro Tirabassi
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Officine Musicali
Happy Hour
Strawberries
Anime Latine
Nel 1994 il cantante Luca Vicari e il batterista Francesco De Chicchis fondano
" LA BATTERIA IL CONTRABBASSO ECC... " gruppo dedicato a trent' anni di musica
di Lucio Battisti, il fatto che il gruppo eseguiva la musica di un solo autore
anticipava di fatto il fenomeno delle cover-band che a tutt’oggi è il fenomeno
più importante. Il gruppo si esibiva a Roma e nel centro sud Italia riscuotendo
grande successo di critica e di pubblico. Partecipava a svariate manifestazioni
estive e trasmissioni radiofoniche.
Insert Coin
Insert Coin Band propone un repertorio che collega il meglio dell’R&B, del soul del pop di tutti i tempi con qualche divagazione…a sorpresa!
La band
Claudia Nigro: voce
Antonio Sarà: tastiere
Enrico Guarino: sax
Mirko Teodori: batteria
Giorgio Limongelli: chitarra
Walter Malorni: basso
NCP
NCP nasce nel 2018 dall'idea di un gruppo di amici che (dopo tanti anni di schitarrate corali sui torpedoni delle settimane bianche e di acuti sotto la doccia) hanno deciso di portare sul palco la loro passione per la musica, per tentare di condividere con qualcun altro le emozioni suscitate dai brani della loro vita. Di qui, la scelta del nome, NCP, che significa "Noi Ce Provamo": da allora, ci provano ancora e chissà che, prima o poi, non ci riescano ...
Mauro Majore
Un grande maestro dello swing ha scritto: "chi ascolta solo jazz non sa nulla di Jazz".
Il "METAMORPH QUARTET " sposa questo concetto ed è la nuova brillante formazione che vede Mauro Majore, crooner romano, alla voce ed al sassofono.
Il nome deriva proprio da una ricerca di sonorità che, pur attingendo dalla miglior tradizione degli standards, metabolizza il suono aggiungendo ad una naturale impronta swing venature funk e soul con accenni anche al miglior pop rivisitato.
Un "crossover" che, pur poggiando su una solida base jazzistica, abbraccia con un repertorio vario e godibile un vasto pubblico di non soli "addetti ai lavori".
Tu chiamale
Happy Hour
The Bulldogs
Marco Liotti e i Fifty-Fifty
Lo spettacolo di Marco Liotti e i FiftyFifty ripropone le più famose canzoni
degli anni ’5060:
"The great pretender","Smoke gets in your eyes" ( Platters), "Teddy
bear","Devil in disguise" (Elvis Presley),"Diana", "Put your head on my
shoulder" (Paul Anka), "Oh Carol" (Neil Sedaka), le più famose colonne sonore
di quegl’anni: "Happy days", "Grease", "Dirty dancing" e i più famosi rock and
roll.
Il sound è quello lineare di quegli anni, gli strumenti base: pianoforte,
chitarra, contrabbasso, batteria, suoni puliti e il largo uso dei cori. Domina
su tutto la bella voce da crooner e la presenza scenica del leader Marco Liotti.
Il gruppo musicale è composto da sei elementi:
MARCO LIOTTI – Voce e Chitarra acustica
ANDREA ROMANAZZO MAX PISCHEDDA DANILO BIGIONI – Basso e/o Contrabbasso e
cori
ANTONIO IAMMARINO GIANLUCA LEONE – Pianoforte e/o Tastiera e cori
CRISTIANO RICCARDI JACOPO BARBATO – Chitarra e cori
FAUSTO CASARA DAVIDE PENTASSUGLIA – Batteria e cori
FABIO MANCANO FLAVIO IANIRO CARLO CONTI – Sax tenore e cori
Hot Spaces
HOT SPACES QUEEN TRIBUTE
la band nasce nel 2006 per mano del batterista Emanuele Sciamanna.
Fin da subito le idee sono chiare: creare uno spettacolo Tributo ai Queen ad
altissimi livelli, basato sulla massima fedeltà di sound del quartetto Inglese,
impregnato da una forte matrice rock.
Il nome della band rievoca il noto album "Hot Space" firmato Queen e datato
1982. Il progetto prende forma e si uniscono il tastierista Attilio
Grandinetti, il bassista Fabrizio Aliotta, il chitarrista Roberto Scandurra ed
il cantante William Grani, tutti legati da un'unica grande passione: l'amore
per i Queen. La passione per i Queen e la continua ricerca dei dettagli nel
riprodurli, hanno portato gli HOT SPACES, dal 2006 ad oggi, ad esibirsi in
tutto il Lazio, nei più importanti locali di musica live e nei grandi eventi
all'aperto. La setlist degli Hot Spaces verte principalmente sulle hit più
conosciute e si basa in gran parte sul famoso Live At Wembley '86.
Gli arrangiamenti di riferimento sono di fatto tutte versioni live
(principalmente Wembley '86 e Montreal '81) ma non mancano i classici degli
anni '70, qualche chicca di Freddie Mercury solista, ed alcune rivistazioni per
brani mai eseguiti live dai Queen dell'ultimo periodo come "Innuendo", "These
are the days of our lives", "I was born to love you" , "I want it all", ecc....
Nel 2009 gli Hot Spaces vincono la prima edizione del Festival Musicale di
Artena come miglior gruppo partecipante con votazione unanime.
William Grani Lead Vocals
Roberto Scandurra Guitar
Fabrizio Aliotta Bass & Backing Vocals
Attilio Grandinetti Keyboards & Backing Vocals
Emanuele Sciamanna Drums
Marco Rinalduzzi Project
Riccardo Rinaudo-voce
Marco Rinalduzzi-chitarra e voce
Marco Siniscalco-basso
Luca Trollo-batteria
Carlo Micheli-sax alto e soprano
Fermi Tutti
Clizia Aloisi e ProGuel
Trio ProGuel di Luca Proietti, Leonardo Guelpa e Paolo Proromo
Happy Hour
Wabi-Sabi
Wabi e Sabi sono due termini zen spesso usati insieme. Wabi vuol dire
imperfetto, ciò che è deteriorato dal passare del tempo; è la nostalgia, la
Saudade, il Blues. Sabi è il passaggio del tempo che rende belle le cose.
Insieme esprimono la bellezza delle cose imperfette.
Con questo spirito, i due chitarristi, Camillo Autore e Lucio Gnessi, e
Cristina Buonvino alla voce, giocano con lo scorrere del tempo grazie a un
repertorio vario che spazia dal Blues, al Rock americano e britannico, fino
alla musica italiana anni ’60 e ’70.
Wabi-Sabi
Cristina Buonvino - voce
Camillo Autore - chitarra
Lucio Gnessi - chitarra
Enjoying70
Un allegro viaggio negli anni 60/70 con gli Enjoying70
Tutta l'atmosfera originale degli anni 60 e 70 ! Con noi si canta, si sogna e si
balla! Nella Capitale da oltre 10 anni anni, i 5 elementi del gruppo si divertono
ancora a folleggiare insieme a voi !
Stefano Della Rovere Piano, keyboards, lead voice, chorus
Maurizio Matrisciano guitar, voice, chorus
Guido Giorgi Gori lead guitar, lead voice, chorus
Stefano Scoarughi bass,
Tiziano Cofanelli drum.
Riding Sixties
I RIDING SIXTIES nascono nel 1992 dall' humus creativo del Big Mama di Roma.
Sono stati e restano la prima cover band degli Stones in Italia. La loro scelta
e filosofia musicale e' subito rigorosamente orientata verso la rivisitazione
del sound inglese degli anni Sessanta. Attenzione pero': nessuna nostalgia!
Niente "Sapore di Mare" e "Favolosi Anni Sessanta", ma neanche facili
riedizioni e aggiornamenti, considerati blasfemi.
Dice Piero Tirabassi: "Non ne potevamo piu' di sentire brani "sacri" come, che
so, "Honky Tonk Women" maltrattati con multieffetti digitali, tastiere e
ritmiche funky con la pretesa di riarrangiarli. Non puoi riarrangiare
Beethoven, tutt'al piu' puoi svolazzargli intorno, come ha fatto il grande
Chuck Berry". Quello dei RIDING SIXTIES e' un ritorno, puntigliosamente
filologico e divertito, alle radici del Beat britannico: Troggs, Them, Kings,
Animals, con un sound marcato Stones ed una sensibilità forgiata con Dylan e i
Beatles. I loro arrangiamenti dimostrano una profonda conoscenza dei 45 giri
dei '60 e una rara sapienza nell' uso appropriato di timbriche vintage con
strumenti (anche rari) d'epoca (p.es. chitarra e basso VOX Starstream a
goccia). Il tutto eseguito con vigore e condito con ricche armonie vocali
(cantano in cinque!) Lo spettacolo ha un notevole impatto visivo grazie anche
alla loro personalità scenica e agli splendidi abiti di cui sono anche
designer. Ma sentiamo Enzo Civitareale, che ha fatto in tempo a suonare la
batteria addirittura con i Corvi: "Non ci consideriamo un gruppo, ma una setta,
o, se preferite, una fondazione in difesa del sound scarno, dolce e ispido del
periodo magico della British Invasion.
LIVE: i RIDING SIXTIES propongono dal vivo 3 distinti spettacoli tematici:
"ROLLING STONES LEGEND": la musica degli Stones di Brian Jones, di quel momento
stregato e sulfureo che costituisce la pietra angolare della loro carriera e
della storia del Rock. "BEAT DEGENERATION": da Liverpool ha infiammato tutto
il mondo. BEAT il nome di battesimo del ROCK, un dialetto musicale parlato con
gli accenti di BEATLES, KINKS, WHO, ANIMALS, YARDBIRDS..., ma pure EQUIPE 84,
NOMADI, CORVI, ROKES ... insomma: Capelloni, Shake, Stivaletti, Minigonne,
Carnaby Street, Kitch e Utopia, Cult e Trash, evergreen per tutti e chicche per
intenditori."MR RAMBOURINE BAND": la musica di Dylan attraverso il sound degli
artisti che lo hanno interpretato, dai Byrds a Hendrix, dai Rolling Stones al
più imprevedibile e irriverente di tutti, lo stesso Bob Dylan. Il tutto
rigorosamente rivissuto attraverso il sound dei Riding.
Dischi: I Riding hanno inciso 2 CD: Beat (live at Big Mama, 1978) e Coverband
(2007) con l' omonimo brano originale: un manifesto autoironico sull' arte e la
missione delle cover.